TENDENZA O CONSAPEVOLEZZA?
In questi ultimi anni si sente sempre più parlare di ecologia, rispetto per l’ambiente ed uso consapevole.
Mi incuriosisce sempre riflettere su quanto la Moda e le nuove tendenze influenzano queste nuove direzioni e, su quanto invece, sia davvero una reale e concreta necessità per una vita più sana e rispettosa, anche dell’ambiente.
Fin da bambina ho cercato di capire e comprendere meglio come si può vivere bene e in modo genuino in questo mondo. La tematica infatti è sempre stata alimentata dalla curiosità e dalle esperienze che mi hanno portata ad agire e reagire con più consapevolezza, rispettosa e riconoscente verso madre natura.
Alcuni avvenimenti mi hanno spinta ad agire in modo differente su molte cose: uno di questi aspetti è proprio la quantità di prodotto che utilizzo per i miei lavori, in particolare, la quantità di colore.
ABITUDINI E SPRECHI DI OGGI
Nella nostra epoca contemporanea tendiamo all’eccesso di ogni cosa: dalle abitudini in cucina, al detersivo per i piatti o per il bucato, dai vestiti nel guardaroba, agli attrezzi in garage. Perfino quando ci dedichiamo ai nostri momenti artistici, molte volte, finiamo per avanzare del materiale che poi, non sappiamo come riutilizzare.
Proprio su quest’ultimo aspetto, vorrei focalizzare l’attenzione e riflettere sulla quantità di prodotto che utilizziamo e su quella che effettivamente ci servirebbe per la nostra opera.
CAMBIO DI ROTTA
Durante la mia vita da studentessa sono state due, in particolare, le esperienze che mi hanno spinta ad approcciare in modo diverso l’utilizzo dei materiali e ad avere maggior consapevolezza sulle quantità:
Una visita ad una nota azienda di colori in Italia e un seminario sulla lavorazione ed estrazione dei colori naturali.
L’aver compreso fino in fondo l’enorme divario tra la lavorazione antica del colore e quella moderna, ha segnato in modo indelebile la mia carriera e mi ha portata a modificare le abitudini e stili, sia in casa che sulla tavolozza.
LENTEZZA E RIVELAZIONE
Conoscere e toccare con mano l’esperienza lenta e sapiente di preparare il colore, come veniva fatto nell’antichità, mi ha svelato una saggezza ormai nascosta per noi artisti, che troviamo il colore già pronto nei colorifici.
Solamente dopo aver vissuto in prima persona questo procedimento, ho capito i miei errori:
tutto sta nella consapevolezza e nel prestare attenzione e cura nel momento in cui si procede alla preparazione del colore prima del lavoro.
Con semplici accorgimenti, lo spreco nel mio laboratorio è diminuito notevolmente e poi, bastava aggiungere colore al bisogno!
INDUSTRIA E VELOCITÀ
La visita all’azienda produttrice di colori per artisti, invece, mi ha mostrato l’altra faccia del colore, quella moderna, fatta di sintesi chimica, grossi recipienti e quantità industriali.
Anche da questa esperienza mi sono portata a casa del sapere che non dimenticherò. Ogni volta che trovo quei colori in colorificio ripenso sempre che quel vasetto; è uno tra tanti prodotti di quell’azienda, ancora tutta italiana. Così ci penso e mi dico: “abbi cura anche di quello: è materiale prezioso, uscito da un lungo processo lavorativo”.
Da quel giorno diffondo la mia consapevolezza sulle giuste quantità, sia ai bambini, che agli adulti nei diversi corsi.
Ogni materiale è prezioso e non dobbiamo sprecarlo, ogni volta che ce ne serviamo domandiamoci sempre: “quanto ce ne serve davvero?”
Grazie per avermi letta e se ti fa piacere raccontami le tue esperienze che ti hanno fatto cambiare rotta nelle tue abitudini.
Alla prossima
Valentina
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